Martina terapia metodo Adeli

Il metodo Adeli

 

Oltre 8000 pazienti di diversi paesi – USA, Canada, Russia, Francia, Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Svezia, Danimarca, Australia, Emirati Arabi, Egitto, Taiwan, Venezuela, etc. hanno notevolmente migliorato le loro capacità con il programma di riabilitazione Adeli.
Molti di loro non avevano reagito in precedenza ad altri trattamenti ed i loro terapisti avevano rinunciato ad altre cure.

La validità del metodo è dovuta all`uso intensivo dell`indumento terapeutico ADELI. L’indumento crea una struttura muscolare virtuale che normalizza la postura del paziente e rende stabili il suo tronco e le sue estremità. Ciò facilita lo svolgimento dei movimenti fino al loro massimo fisiologico naturale e impedisce la manifestazione di sinergie patologiche.

Le serie di esercizi sistematici e individuali nell`indumento stimolano in maniera intensiva le strutture del cervello centrale responsabili del controllo delle azioni motorie del paziente e normalizzano il flusso afferente all’apparato muscolare-articolare. La terapia Adeli riduce in maniera significativa i riflessi patologici ed incoraggia lo sviluppo di uno stereotipo più naturale.

Eccetto che per una differenza essenziale, il metodo ADELI sotto molti punti di vista è del tutto simile ad altre tecniche terapeutiche ampiamente disponibili, in particolare quelle di Bobath, Voight (Vojta), Peto e molte altre. La differenza del sistema ADELI rispetto a tutte le altre terapie note consiste nell`utilizzo di un potente stimolatore – l`indumento Adeli – che costituisce il risultato di molti anni di ricerche nell`industria spaziale e medicale. Esso amplifica in maniera mirata l`influenza sul sistema nervoso centrale danneggiato e raggiunge una maggiore efficacia di trattamento. Il metodo rimane valido nei casi di forme più pesanti di PC, nelle quali i metodi tradizionali hanno effetto limitato o addirittura nullo.

Martina a cavallo

Ippoterapia

 

Ho cominciato anche la ippoterapia con la quale ho conosciuto il “mio” bellissimo amico FLOPPY.
L’ ippoterapia consiste nella induzione di miglioramenti funzionali psichici e motori attraverso l’attento uso dei numerosi stimoli che si realizzano nel corso della interazione uomo-cavallo.

Si avvale di soggetti equini adatti allo scopo (cavalli malati, zoppi, rigidi, di taglia insufficiente o eccessiva, troppo nevrili o troppo indolenti, troppo giovani o troppo anziani, non soltanto risultano poco utili ma possono essere contro-producenti). È necessaria una specifica selleria mentre per il paziente non è previsto un particolare abbigliamento, proprio perché si tratta di sedute di terapia e non di concorsi di equitazione.

Si distinguono tre fasi fondamentali:

Ippoterapia: Consiste nella somministrazione degli esercizi terapeutici al soggetto malato che non si occupa direttamente dei movimenti e degli altri stimoli provenienti dal cavallo ma a questi risponde automaticamente; Questa fase è tanto più efficace quanto più attenta è la scelta e la progressione degli esercizi somministrati dalla equipe medica.
Riabilitazione equestre: È una fase avanzata della cura. In essa il paziente controlla direttamente il cavallo attraverso le proprie azioni;
Re-inserimento sociale: Punto di arrivo ottimale di tutto il programma terapeutico, il re-inserimento sociale può essere realizzato attraverso il mezzo del cavallo in quella parte dei pazienti che abbiano superato i deficit psico-motori originari che erano di ostacolo alla piena affermazione della persona.
Martina ha iniziato con l’ippoterapia. Adesso invece è nella fase della rieducazione equestre (infatti inizia ad essere più indipendente, inizia ad usare in modo appropriato le redini ed a orientarsi meglio nello spazio attraverso le lettere presenti sul muro).

Martina si tiene ad un collare che l’aiuta nella sua stabilità a cavallo. Di tanto in tanto le vengono date le redini anche per valutare il suo equilibrio in sella. Recentemente Martina sta imparando a usarle per guidare il cavallo, visto i miglioramenti della bambina.

Durante le lezioni Martina, a cavallo fermo, esegue esercizi che coinvolgono gli arti inferiori (come i sollevamenti sulle staffe, togliere e mettere la staffa da sola), esercizi che coinvolgono gli arti superiori (apertura delle braccia davanti a se, sollevare le braccia e poi portarle sulle ginocchia, …) e anche esercizi che coinvolgono tutto il corpo (sollevarsi sulle staffe con le braccia aperte). Naturalmente questi ultimi sono i più difficili per lei, come del resto per chiunque. Per questi esercizi l’aiuto ancora tenendola dal bacino per offrirle un sostegno in più.

Un’altra attività che è eseguita durante le lezioni è il canto usato non solo per rendere la seduta a cavallo più divertente e stimolante, ma anche per coinvolgere Martina nella pronuncia di lettere, parole o monosillabi e quindi stimolarla per una futura vocalizzazione. Questo approccio al linguaggio è, inoltre, anche incitato dalla presenza delle lettere nel maneggio e dagli ordini che bisogna impartire al cavallo (per esempio: alt).

Si è potuto fare il trotto soprattutto grazie alla presenza di una persona che tenesse il cavallo visto che Martina non ha ancora l’equilibrio necessario per stare da sola in sella a questa andatura.
Il trotto serve appunto a dare uno stimolo maggiore e quindi anche più intenso alla bambina di modo da migliorare il suo controllo posturale.

La maggior parte delle attività che Martina esegue a cavallo sono proposte sotto forme di giochi. Un esempio è il gioco delle note dove tutti quelli presenti devono dire una nota (Martina compresa) di modo da formare una “canzone”. Ogni quattro o cinque ripetizioni si cambia nota.

I miglioramenti visti in Martina fino ad ora riguardano:
l’equilibrio, la stenia, il tono muscolare, la coordinazione.
Inoltre, si è anche visto un miglioramento nel raddrizzamento capo tronco.

Per tutto questo è doveroso un enorme ringraziamento alla Dott.ssa Elisa Useli che, oltre al suo cuore, mette a disposizione la sua professionalità in quanto è laureata in Psicologia e Scienze della Salute a Liverpool (laurea triennale), poi ha seguito un master di primo livello a Firenze in Riabilitazione Equestre. Adesso sta facendo la laurea magistrale in Psicologia Clinica a Cesena.
La sua qualifica fino ad ora è di “Coordinatore tecnico di Riabilitazione Equestre”.
Ha iniziato a fare volontariato in maneggi che si occupavano esclusivamente di riabilitazione equestre verso l’età di 18/19 anni, prima in Belgio a Bruxelles, poi per più di un anno dalle tre alle quattro volte a settimana a Liverpool.
Ha fatto volontariato in riabilitazione equestre al Circolo Ippico Argentano per quasi 3 anni e mezzo.

Grazie Elisa!

Terapia iperbarica

 

Ritengo di essere una bimba comunque fortunata, perché ho avuto l’opportunità di conoscere il Dr. Pasquale Longobardi, Direttore Sanitario del Centro Iperbarico di Ravenna, che mi ha fatto realizzare uno dei miei “sogni”, quello di poter effettuare questa terapia, vicino casa, vicino ai miei affetti, senza dover viaggiare…..come sempre succede, per tutte le altre terapie che eseguo.
Cosa dire di questa terapia, provo spiegarlo con le mie parole.
Pochi credono sia benefica, per chi ha una patologia come la mia. Mi dicono: “perché scientificamente non provata”.
So che il mio pensiero non verrà ascoltato e poco importa a chi dovrebbe fare qualcosa per dimostrarlo, io posso solo dire e testimoniare che quando eseguo questi cicli di ossigenoterapia, incamero ossigeno puro e mi è stato spiegato che l’ossigeno da impulso al cervello di baipassare “i blocchi”, aiutandomi ad acquisire energia e forza: e così, è.
L’energia è fondamentale e la forza mi permette di affrontare il quotidiano e tutte le terapie riabilitative con tanta motivazione e senza mai essere stanca o affaticata.

“L’essenziale è invisibile agli occhi come l’ossigeno che si respira”

Grazie Dr. Longobardi, perché insieme alla tua splendida “equipe”,
non mi fai sentire sola nel mio percorso.
Grazie perché non mi consideri come persona malata, ma mi
aiuti ad affrontare la mia patologia.
Non mi fermeranno i rifiuti, la diffidenza, l’indifferenza perché anche se so che non ci sarà “una guarigione”, i risultati finora ottenuti mi permettono di avere una vita che si avvicina alla quasi normalità.
Tutto questo lo devo anche a te che mi hai insegnato a non spaventarmi da ciò che sembra impossibile, perché tutto può essere possibile, se ci si crede veramente.

Ti stringo forte al mio cuore e per sempre.

Terapie riabilitative

 

Ho proseguito in questo anno i miei cicli di terapia riabilitativa, intensiva, all’estero, seguendo il metodo Adeli.

Questi cicli vengono programmati ogni 3 mesi, per 15 giorni e prima di affrontarli, eseguo terapia iperbarica.

Quando preparo la valigia divento un po’ triste, perché so che mi allontano da casa, dai miei amici, dai miei affetti, ma poi, li affronto sempre con tanta convinzione e determinazione, perché ogni volta aggiungo un risultato nuovo che va ad ampliare la gamma dei miei movimenti.

Al rientro ho una grande voglia di dimostrare le cose che ho imparato, ciò che sono riuscita fare ed è una gioia immensa per me farlo vedere ai miei amici, ai miei familiari, perché spesso è quello che vedi, che puoi sperare, è l’immaginare che ti rende il cammino meno tortuoso.

E, a chi non ci vuol considerare, dico: “lasciateci o almeno aiutateci a desiderarlo”.

MAI LASCIARE LA SPERANZA DI VEDERE OLTRE!

Terapia riabilitativa “speciale”

 

Dr. Filippo Bertini

Grazie a te Filippo che sai rendere “speciale” la terapia. Mi sento privilegiata quando entro nel suo ambulatorio in mezzo a tante persone grandi.
Mi stupisce ogni volta che quegli esercizi “strani” e alcuni alquanto dolorosi, sai renderli sempre divertenti, piacevoli ed efficaci.
Quando parto da casa sono sempre felice di raggiungerti, perchè sai anche trasmettermi una infinita capacità di sperare.
Tu, così come sei, con la tua professionalità, mi dai la consapevolezza di tutto ciò che è possibile fare.
Con te non ci sono limiti, nè confini e sai perchè Filippo?………perchè sei veramente speciale!!!!
C’è bisogno di persone come te in questo nostro mondo di bimbi meno fortunati, dove siamo presi in considerazione da pochi, troppo pochi.

Con un bacio ti dico: GRAZIE FILIPPO!

CRO – System

Nel 2008 ho effettuato questa terapia, per me nuova.

Si tratta di uno strumento che viene applicato nelle parti del corpo danneggiate a seguito della patologia e serve per migliorare il tono muscolare e può ridurre la rigidità e spasticità.

Ho potuto eseguire un solo ciclo, di una settimana e mi piacerebbe poterne fare altri, ma non è sempre possibile fare tutto, bisogna dare delle priorità, perché anche questa, come le altre, sono terapie interamente a carico del familiare.

Ma al Dr. Monetta, dove mi sono recata per eseguire questa terapia, voglio dire:

“Caro Rino non mi sono dimenticata di te e nel mio cuore c’è sempre la speranza di raggiungerti presto, per affrontare un altro ciclo”